ABSTRACT: Il tasso di natalità in Italia ha incominciato ad abbassarsi negli anni 60 in maniera
progressiva fino a ora, quando il tasso tenta di togliere sostentamento ai pensionati e di cambiare
la demografia degli elettori, tra gli altri cambiamenti della popolazione non ancora aspettati. Il
governo Italiano ha provato a sistemare la situazione con il programma di Bebè Bonus del 2003,
che ha portato pagamenti e stipendi alle famiglie per ogni figlio partorito o adottato, e l’iniziativa
di Fertility Day nel 2016, che ha voluto informare le donne italiane dei rischi di posticipazione
della maternità. Niente due iniziative sono state ricevute bene e non c’è un aumento notabile nei
dati del tasso. Questa ricerca vuole determinare quali fattori di pianificazione familiare sono più
pertinenti e, dunque, meritano l’attenzione del governo nella capacità di welfare. L’analisi è fatta
da una comprensione della letteratura esistente per sapere se gli autori sono confermati da un
questionario originale che comporre delle opinioni di 53 donne italiane che vengono da tutto il
paese. Il questionario voleva capire dalle donne perché il calo occorre e qual tipo di sostenimento
incoraggerebbe loro ad avere figli in Italia. La ricerca scopre che l’instabilità del lavoro
dipendente o stabile è una preoccupazione centrale per le donne Italiane e propone che servono
programmi che estendono l’accessibilità di asili nido e che le aiuta a trovare lavoro in supporto
dell’autonomia individuale.